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Sono aperte, dal 15 aprile al 3 giugno, le iscrizioni per docenti e ricercatori/ricercatrici ad Athena Mentoring, la nuova edizione del programma di supporto ai/alle giovani nella ricerca promosso dall’Osservatorio di genere sull’università e la ricerca e dal CUG di UNINA.
Il programma Athena mentoring è un’azione prevista dal Gender Equality Plan (GEP) di UNINA e ha come obiettivo il supporto a giovani ricercatori e ricercatrici in una delle fasi più rilevanti e critiche della loro carriera accademica, quella del reclutamento, lo sviluppo di percorsi di riflessività finalizzati alla trasformazione delle pratiche di genere verso l’equità.

Nella loro accezione tradizionale i programmi di mentoring sono utilizzati dalle organizzazioni di formazione e professionali come strumenti di supporto alla carriera delle coorti più giovani. In particolare, l’Osservatorio di genere sull’università e la ricerca di UNINA ha elaborato un modello di mentoring trasformativo volto all’attuazione di una maggiore equità di genere nelle istituzioni scientifiche e accademiche che mira a contrastare i meccanismi che alimentano le disuguaglianze di genere nella fase di reclutamento e stabilizzazione in ambito accademico.

Tale schema, già implementato nei programmi GENOVATE @ UNINA Mentoring (2015-2017), INFN Mentoring (2018-2019, 2020-2021), è stato recentemente riconosciuto dall’Istituto Europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE) come una delle tre pratiche rilevanti realizzate in Italia per la promozione della equità di genere nella accademia e nella ricerca. Il mentoring di UNINA è entrato così nel GEAR tool, lo strumento realizzato dall’EIGE per condividere pratiche promettenti e innovative elaborate dalle organizzazioni di ricerca il cui successo è validato da analisi e studi scientifici. La rilevanza del programma è inoltre sottolienata dal Vademecum per l’elaborazione del Gender Equality Plan negli Atenei italiani della Commissione CRUI sulle Tematiche di genere che indica proprio il programma di mentoring disegnato dall’Osservatorio UNINA come una delle azione da realizzare nell’ambito dei GEP dell’accademia italiana.

Come si svolge il programma Athena mentoring

Il programma si avvale di un pool di mentori reclutati tra i docenti di I e II fascia afferenti a tutti i dipartimenti dell’ateneo, che affiancheranno gli/le RTDa (mentee) nei 12 mesi del progetto al fine di supportarli nell’identificazione degli obiettivi della carriera e sollecitare una riflessione volta individuare sfide e opportunità dei propri percorsi. Il team organizzativo del programma fornirà inoltre gli strumenti per sviluppare un’attenzione particolare alla dimensione di genere nell’accademia e nella ricerca, quindi allo sviluppo di pratiche volte al superamento della segregazione di genere attualmente registrate nell’università.

Il modello di mentoring sviluppato dall’Osservatorio UNINA prevede la combinazione di diverse tipologie di mentoring:

  • mentoring one to one,
  • peer mentoring,
  • networking mentoring.

Il percorso prevede la realizzazione di 6 incontri individuali tra coppie di mentee e mentore (mentoring one to one). Sono inoltre previsti 6 focus group e workshop con cadenza bimestrale, al fine di condividere riflessioni e progressi tra tutti/e i/le partecipanti (peer mentoring). Tali incontri sono inoltre finalizzati al confronto e al consolidamento di network che all’interno dell’ateneo si adoperano sui temi dell’inclusività e della equità di genere (networking mentoring).

Le attività del mentoring saranno accompagnate dall’utilizzo, da parte dei mentee, di strumenti metodologici (es. Diario di bordo, questionari, ecc.) che saranno forniti e discussi durante il programma.

Il matching mentore-mentee sarà realizzato dal team organizzativo del programma nel rispetto di criteri che assicurino una rappresentanza della diversità di genere e la possibilità di realizzazione del matching transdisciplinare previsto dal programma (cfr. par.3 Athena Mentoring).

Come partecipare

Possono aderire al programma:

  • nel ruolo di mentori: professori e professoresse di I e II fascia
  • nel ruolo di mentee: ricercatori e ricercatrici RTDA che hanno preso servizio nell’a.a. 2021-2022.

Per richiedere la partecipazione al programma Athena mentoring è richiesta a docenti e ricercatori la compilazione di questo form.

Il numero di partecipanti sarà determinato dalla possibilità di realizzare dei matching mentore-mentee che rispettino i criteri di matching transdisciplinari previsti dal programma e di inclusività di genere.

La comunicazione di partecipazione al programma sarà confermata entro il 25 maggio.

La nuova edizione del programma di mentoring sarà presentata in Ateneo il 29 aprile alle 14.30 (tra qualche giorno sarà diffuso il programma dell’evento).

Key dates del programma


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A conclusione del convegno organizzato dall’Associazione Donne e Scienza, che si è svolto nei giorni scorsi a Roma, l’Associazione Donne e Scienza e l’Osservatorio di Genere sull’Università e la Ricerca dell’Università degli Studi di Napoli Federico II hanno scritto una lettera alla Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, On. Maria Elena Boschi, alla Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, On. Valeria Fedeli, e alla Vice Ministro al Ministero dello sviluppo economico, On. Teresa Bellanova. La richiesta è emersa chiara durante la discussione: l’istituzione di un tavolo di lavoro con MIUR e ANVUR per rafforzare l’equità di genere nella valutazione della ricerca.

Malgrado i congedi familiari e per maternità siano regolati da decreti legislativi, ci sono infatti ancora molte ambiguità per quanto concerne l’accessibilità e la valutazione dei congedi. Nei bandi emanati dall’ANVUR e nei bandi di concorso accademici, l’impatto della maternità nelle carriere di ricerca è infatti ampiamente sottostimato. Il risultato è una penalizzazione delle interruzioni delle attività di ricerca: meccanismo che produce imparzialità di genere, mentre le indicazioni europee per la valutazione dell’attività di ricerca suggeriscono una considerazione realistica dell’impatto delle gravidanze e della cura di un bambino sulla produttività scientifica di una donna. I bandi ERC (European Research Council) prevedono, ad esempio, un allungamento dell’età accademica pari a 18 mesi per ciascun figlio, andando quindi ben oltre i 5 mesi di congedo obbligatorio per maternità.

Ecco dunque alcuni esempi concreti di intervento:
• la valutazione adeguata della maternità e dei congedi parentali;
• la formazione dei commissari e delle commissarie di concorso sulle questioni di genere nella ricerca e nell’accademia;
• l’introduzione nella valutazione degli Atenei, delle performance dei Dipartimenti e dei carichi istituzionali dei singoli ricercatori di indicatori relativi al tempo e all’impegno speso nell’attuazione di politiche/azioni per la gender equality (come programmi di mentoring, gender budgeting, Gender Equality Plan etc.).

Come associazione e gruppo di ricerca chiediamo quindi l’istituzione di un tavolo di lavoro che includa esponenti del MIUR, dell’ANVUR e rappresentanti dei CUG e dei principali stakeholder delle università e dei centri di ricerca italiani, per studiare e implementare delle misure concrete per introdurre una effettiva equità di genere nella valutazione della ricerca.


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Il Bilancio di Genere come strumento per la parità di genere nell’ Università questo il tema posto dal Presidente della CRUI Gaetano Manfredi  all’attenzione dell’Assemblea della conferenza dei rettori che si è tenuta lo scorso 19 gennaio. L’Assemblea ha accolto le istanze contenute nel  documento elaborato da gruppo di lavoro interuniversitario impegnato in una riflessione sul tema della parità di genere nelle università italiane e incaricato le rettrici Paola Inverardi (Università de L’Aquila), Maria Cristina Messa (Università di Milano “Bicocca”) e Aurelia Sole (Università della Basilicata) di coordinare le attività relative al Bilancio di Genere, al fine di promuoverne il processo di diffusione all’interno del sistema universitario. Il prossimo obiettivo è individuare una procedura definita, unitaria e condivisa allo scopo di facilitare una capillare diffusione di questo documento tra gli atenei italiani e, insieme, la comparabilità dei documenti elaborati. Il costituendo gruppo di lavoro sul Bilancio di Genere sarà aperto a colleghe e colleghi del mondo dell’università e della ricerca con competenze specifiche sul tema del bilancio di genere che vogliano dare il loro contributo di esperienza e di conoscenza.