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Scienza e società

Integrare la dimensione di genere nella ricerca nell’area degli Science, Technology and Society Studies

Il mondo della ricerca scientifica non è un territorio  neutrale rispetto alla dimensione di genere, il perdurare nelle pratiche della scienza di stereotipi che la identificano ancora come un’attività essenzialmente maschile, le discriminazioni (implicite ed esplicite) rilevabili nella valutazione della ricerca e dei suoi risultati, un’organizzazione di lavoro modellata sull’organizzazione dei tempi di vita maschili, continuano a determinare una forte esclusione delle donne dalla scienza, che si accompagna ad altrettanto forti processi di segregazione verticale e orizzontale nella scienza accademica e non accademica (She Figures 2015; Faulkner, 2007; Wajcman, 2007 e 2000; Garforth and Kerr 2009).

La scarsa consapevolezza dell’incidenza della dimensione di genere sulle istituzioni della scienza non solo contribuisce a riprodurre i processi sia di esclusione che di segregazione verticale e orizzontale delle donne nella scienza e nell’accademia, ma limita le potenzialità di indagine e di apertura di nuovi orizzonti di sviluppo per la scienza stessa e la sua capacità di porre nuove domande e fornire risposte, allargando gli orizzonti entro cui si definisce anche il futuro possibile delle società che nei confronti della scienza alimentano aspettative crescenti e richieste di sempre maggiore accountability.

Quest’ultimo aspetto è cruciale nella particolare fase di mutamento che i sistemi di produzione della conoscenza scientifica e tecnologica e le istituzioni universitarie con essi stanno attraversando. Le modalità con cui la diseguaglianza di genere si manifesta nella scienza e nell’accademia intersecano i più profondi cambiamenti che stanno intervenendo nei rapporti tra le istituzioni della scienza, i sistemi di innovazione tecnologica e i sistemi di governance politica ed economica di società, attraverso processi di regolazione sempre più interdipendenti e sempre meno riconducibili alla dimensione nazionale.

In questo scenario, in cui si modifica la natura della stessa istituzione universitaria, il rapporto tra Università e contesto sociale ed economico, si delineano processi sovranazionali di governance della ricerca, si affermano nuove forme di collaborazione e di competizione tra Atenei a livello nazionale ed internazionale, cambiano i percorsi di carriera, emergono nuovi criteri di valutazione della ricerca e dei suoi “prodotti”, nuove forme e canali di comunicazione dei risultati, nuove modalità di accesso ai finanziamenti, nuovi meccanismi reputazionali e motivazionali, nuovi incentivi e nuove forme di appropriabilità dei risultati della ricerca. Le dinamiche di affermazione e di riconoscimento all’interno della scienza e della tecnologia sono profondamente cambiate rispetto al passato.

La scarsa parità di genere nella scienza oggi, va quindi letta, interpretata e affrontata tenendo conto di questi cambiamenti profondi, evidenziando come le diseguaglianze di genere si manifestano nell’attuale sistema ricerca ed evidenziando le potenzialità della valorizzazione della dimensione di genere e del perseguimento di una effettiva parità per la conoscenza scientifica e per l’istituzione Università.

L’integrazione tra Women’s and Gender Studies e gli studi su Science and Technology in Society sono stati un fattore indispensabile per la costituzione  dell’Osservatorio di genere che eredita il patrimonio di conoscenze ed esperienze del progetto europeo GENOVATE.