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La valutazione della ricerca deve essere equa

5 dicembre 2017 Blog

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A conclusione del convegno organizzato dall’Associazione Donne e Scienza, che si è svolto nei giorni scorsi a Roma, l’Associazione Donne e Scienza e l’Osservatorio di Genere sull’Università e la Ricerca dell’Università degli Studi di Napoli Federico II hanno scritto una lettera alla Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, On. Maria Elena Boschi, alla Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, On. Valeria Fedeli, e alla Vice Ministro al Ministero dello sviluppo economico, On. Teresa Bellanova. La richiesta è emersa chiara durante la discussione: l’istituzione di un tavolo di lavoro con MIUR e ANVUR per rafforzare l’equità di genere nella valutazione della ricerca.

Malgrado i congedi familiari e per maternità siano regolati da decreti legislativi, ci sono infatti ancora molte ambiguità per quanto concerne l’accessibilità e la valutazione dei congedi. Nei bandi emanati dall’ANVUR e nei bandi di concorso accademici, l’impatto della maternità nelle carriere di ricerca è infatti ampiamente sottostimato. Il risultato è una penalizzazione delle interruzioni delle attività di ricerca: meccanismo che produce imparzialità di genere, mentre le indicazioni europee per la valutazione dell’attività di ricerca suggeriscono una considerazione realistica dell’impatto delle gravidanze e della cura di un bambino sulla produttività scientifica di una donna. I bandi ERC (European Research Council) prevedono, ad esempio, un allungamento dell’età accademica pari a 18 mesi per ciascun figlio, andando quindi ben oltre i 5 mesi di congedo obbligatorio per maternità.

Ecco dunque alcuni esempi concreti di intervento:
• la valutazione adeguata della maternità e dei congedi parentali;
• la formazione dei commissari e delle commissarie di concorso sulle questioni di genere nella ricerca e nell’accademia;
• l’introduzione nella valutazione degli Atenei, delle performance dei Dipartimenti e dei carichi istituzionali dei singoli ricercatori di indicatori relativi al tempo e all’impegno speso nell’attuazione di politiche/azioni per la gender equality (come programmi di mentoring, gender budgeting, Gender Equality Plan etc.).

Come associazione e gruppo di ricerca chiediamo quindi l’istituzione di un tavolo di lavoro che includa esponenti del MIUR, dell’ANVUR e rappresentanti dei CUG e dei principali stakeholder delle università e dei centri di ricerca italiani, per studiare e implementare delle misure concrete per introdurre una effettiva equità di genere nella valutazione della ricerca.